Polyphemus

«Qui un uomo aveva tana, un mostro,
che greggi pasceva, solo, in disparte,
e con gli altri non si mischiava,
ma solo viveva, aveva animo ingiusto.
Era un mostro gigante; e non somigliava
a un uomo mangiator di pane, ma a picco selvoso
d’eccelsi monti, che appare isolato dagli altri.»
Omero – Odissea

– Acitrezza, 18.11.2023 –

Polifemo era un ciclòpe, gigante spaventoso con un occhio solo, figlio di Poseidone e Toosa, figlia di Forcis e sorella di Scilla. Stupido e dai modi rozzi non fu insensibile all’amore: si innamorò di Galatea, ninfa marina figlia di Doride e Nereide che viveva alle pendici dell’Etna ed era innamorata del pastore Aci.
Il ciclope, innamoratosi di Galatea, cercò di attirare l’attenzione della ninfa con il suono del suo flauto ma senza successo. Sorpresi insieme i due amanti, senza speranze e mosso dalla gelosia, scaglia un masso contro Aci e lo uccide. Galatea, disperata, trasforma il sangue dell’amato in una sorgente così da poter amare il suo Aci per l’eternità.

© 2023 Nicolò Oscar Nicosia

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